Descrizione
Confusioni Astrali parte dalla rivisitazione della mia prima esperienza editoriale dal titolo L’uomo che aveva paura del buio, aggiungendo e mescolandola alle poesie inedite. Ho suddiviso il libro in tre capitoli:
SOLE, dove sono raggruppate le poesie più intime, quelle che hanno a che fare con il mio io, dove cerco di dare una risposta alle mie mancanze, ai miei stati d’animo, dove attraverso la scrittura tento di aprire quella corazza che mi sono cucito addosso col passare del tempo.
LUNA, qui sono raggruppate le poesie che parlano delle persone che vivono o che hanno vissuto intorno a me, quelle che hanno lasciato in maniera indelebile qualcosa.
PIANETI, l’ultimo capitolo racconta delle poesie che sono nate scrutando il mondo che mi circonda; racconta di persone, di luoghi, di fatti che hanno innescato delle emozioni importanti. Si tratta di quelle poesie dove racconto il mio modo di vedere il mondo e di vivere la vita.
Questa volta, grazie anche al grandissimo lavoro svolto da Tiziana De Santis con la quale da anni condivido la mia vita, abbiamo voluto affiancare alle parole un’impronta grafica a ogni poesia, con i disegni che sono stati cuciti addosso a ogni opera.
Se il mio primo libro L’uomo che aveva paura del buio è stato un lavoro di sperimentazione e di scoperta, questo secondo progetto è frutto di un’accurata ricerca e un’applicazione continua che mi porta a esprimere su carta il mio modo di essere e di vedere la poesia come un’arte capace di descrivere il mio io, immerso in questo mondo.
Fabrizio Fabiano: ho 44 anni e vivo con mia moglie, tre figli, due amici a quattro zampe e una tartaruga, in un piccolo borgo dell’entroterra calabrese, San Pietro Apostolo, in provincia di Catanzaro, del quale sono anche Consigliere Comunale.
Sono laureato in Scienze Motorie e Sportive all’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.
Col passare degli anni la vita mi ha portato a intraprendere una professione diversa dagli studi effettuati, ma che amo in egual misura, ho infatti conseguito la qualifica di Operatore Socio-Sanitario che mi permette di lavorare presso l’ASP di Reggio Calabria, nel reparto di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Gioia Tauro.
Il mio lavoro mi porta ad avere uno stretto contatto con innumerevoli persone che mi fanno vedere da vicino come sia bello aiutare nel soddisfare i bisogni.
La poesia è stato per tanto tempo un rifugio intimo, personale, uno sfogo che cercava di emergere; il bisogno di rimanere da solo con me stesso era sempre più forte, solo un foglio bianco e una penna riempivano il vuoto che sentivo dentro.
Le poesie, però, sono rimaste chiuse in un cassetto, quasi a doverle tenere nascoste al mondo.
Per fortuna tutte le mie emozioni hanno trovato il coraggio di venire allo scoperto e anche se le ho riconosciute e accettate troppo tardi, limitandone la forza e l’energia anche quando avevano voglia di eruttare da ogni poro della mia pelle.
Sono riuscito purtroppo a calpestare la loro testa con gli stessi piedi che negli anni li hanno portati ad esplorare ogni luogo e ogni dove, permettendogli di nutrire la loro voglia di conoscenza e di sapere. Ma ora non riesco più a mettere un freno alla loro smisurata voglia di farsi conoscere e di mettere a tacere l’irrefrenabile necessità di comunicare.
Nessun velo potrà più mantenere nascosti quei pensieri che ruotano a volte nel senso contrario, mai più nessuna vergogna riuscirà a riportarli in quella oscurità in cui li avevo confinati.
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